Professionisti nel lavoro: introverso vs estroverso

Le personalità sono tutte diverse. Alcune persone sono chiassose, socievoli e sicure di sé stesse, mentre altre sono più tranquille, più timide e più indipendenti. È frettoloso affermare che coloro i quali sono più tranquilli siano maggiormente introversi e chi invece possiede una personalità forte sia  maggiormente estroverso, ma questa affermazione sminuisce il concetto di personalità e la nozione che si ridurrebbe ad un luogo comune.

Come Carl Jung afferma nella sua celebre frase, “non esiste una personalità puramente introversa od estroversa, ma una persona che sarebbe in un manicomio lunatico”. Infatti c’è un piccolo introverso ed un piccolo estroverso in ognuno di noi. Alcune persone tendono ad esternare alcune caratteristiche piuttosto di altre.

Ma parlando in generale, chi è un introverso e chi è un estroverso?

Si definisce un introverso una persona prevalentemente chiusa nei suoi pensieri personali e sentimenti che raramente esterna, mentre un estroverso come qualcuno più propenso ad esternare i propri sentimenti e pensieri.

Comunque, se sei una persona timida e riservata o una persona socievole, e confidente in sé stessa queste definizioni sono riduttive delle proprie personalità, c’è molto di più di quello. Sarebbe sufficiente chiedersi: come recuperi le tue energie? Le recuperi da solo oppure in compagnia? Ma che cosa possiamo imparare da entrambe le personalità? Beh, molto.

Professionisti introversi ed estroversi: cosa possiamo imparare?

È un tema complicato. Puoi essere introverso ma non timido, come uno dei più potenti uomini al mondo, Bill Gates o per contro puoi essere estroverso, ma timido come Barbara Streisand.

Gli introversi tendono a recuperare la propria energia restando da soli, ecco perché nei contesti lavorativi, preferiscono un ambiente chiuso. Questo è il momento migliore per gli introversi: date loro il tempo per stare soli e lo spazio e loro arriveranno con i loro pensieri e le loro idee. Cain, nel suo libro, scrive inoltre che il Mondo preferisce maggiormente le persone estroverse e questo può non solo danneggiare un livello di business, ma anche su una scala globale.

Se si torna indietro di 20 anni i bambini tendenzialmente lavoravano nelle loro scrivanie autonomamente. Quasi come cubici nel loro spazio di lavoro. Comunque questo trend è cambiato nel corso degli anni. Questa preferenza all’ estroverso ha fatto sì che i bambini ora lavorino in postazioni condivise stando uno vicino all’ altro e gli uffici sono diventati prevalentemente open space.

Imprese come Google hanno implementato il modello di ufficio open space e di rumore persistente anche se le loro policy flessibili sul lavoro tendono a soddisfare tutte le tipologie di lavoratori. Una politica del lavoro che si focalizza sul benessere del lavoro e comprende come le persone lavorino meglio spesso porta a buoni risultati.

Il contesto e la situazione: lavoro per introversi o estroversi?

La costante necessità di brainstorming e del pensiero collettivo può essere negativo per gli introversi e, a lungo andare, può avere un impatto negativo sul business. Anche se utile in alcune circostanze, l’introverso non lavora bene in questa maniera.

L’estroverso, comunque, emerge negli spazi condivisi con meeting giornalieri e policy “open door”.  Sono fatti per il concetto di open office. Questo è ottimo, perché in generale gli estroversi vogliono partecipare ed essere ascoltati. Pensare agli esercizi di team building, alle feste dello staff e ai gruppi di pensiero. Queste cose caricano di energia e coinvolgono l’estroverso. Per contro, gli introversi preferiscono spazi più piccoli, incontri one on one, politiche di lavoro flessibili e a volte hanno bisogno di avere policy di lavoro flessibili (a volte tendono a lavorare alcuni giorni in modo indipendente).

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