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Le recenti innovazioni tecnologiche hanno aperto la strada a nuove modalità di apprendimento che si declinano in svariate forme, dai corsi online alle lezioni in streaming. Tali sviluppi hanno iniziato a comprendere anche l’utilizzo dello smartphone, un oggetto che è rientrato ormai tra le necessità di ciascun individuo.
Secondo i dati raccolti da Panorama Digitale riguardo al 2020, in Italia sono presenti circa 80 milioni di smartphone, numero sconvolgente se si pensa che gli abitanti sono 60 milioni. Il largo utilizzo di questi device è dovuto alle sue svariate funzioni: tra queste è stato recentemente aggiunto lo smart training, ovvero la possibilità di seguire corsi di formazione.
La rivoluzione digitale ha ribaltato il concetto di apprendimento: la full immersion dei tradizionali metodi di formazione viene sostituita da un metodo che prevede pochi minuti al giorno di totale concentrazione. Il funzionamento di questa strategia si basa sulla continuità: 5 minuti ogni giorno possono aiutare, ad esempio, ad imparare una nuova lingua. Per tale ragione lo smartphone si rivela uno strumento fondamentale, in quanto è sempre a nostra disposizione, a differenza di un computer o di un tablet.
Le statistiche dimostrano come la scelta dello smartphone come device per accedere alla rete sia ormai una pratica consolidata: l’89,2% degli italiani accede ad internet con tale dispositivo, contro il 28,3% che si affida ad un laptop.
Inoltre, tra i principali vantaggi dello smart training, vale la pena menzionare la possibilità di adattare i metodi di apprendimento alle proprie necessità, la creazione di una community e la possibilità di accedervi in ogni momento. Non è da trascurare l’introduzione di strategie interattive come quiz, video e giochi per incrementare il coinvolgimento e convogliare l’attenzione sulla task proposta.
Secondo quanto emerge dallo studio di Deloitte, la funzione principale per la quale gli utenti utilizzano lo smartphone è l’aggiornamento sulle notizie, come conferma il 57% degli intervistati. Infatti, tali tipologie di device consentono di ricevere notizie in tempo reale indipendentemente da dove si trovino.
Tutto ciò di cui si ha bisogno per accedere alle funzionalità dello smart training, oltre alla connessione alla rete, è la competenza digitale necessaria. A differenza di quanto si possa pensare, tale questione non è da sottovalutare. Infatti, l’Indice di Digitalizzazione dell’Economia e della Società, valore utilizzato a livello europeo per valutare le competenze tecnologiche della popolazione, nel caso dell'Italia, è sotto la media europea e si posiziona al venticinquesimo posto su 27 paesi partecipanti.
Ancora più evidenti sono i dati riguardanti il livello delle competenze digitali: solo il 29,1% degli italiani possiede conoscenze avanzate mentre il 41,6% risulta non avere neanche le competenze di base. Inoltre, sono ben 135 mila persone coloro che non hanno alcuna competenza digitale ma, nonostante tale mancanza, accedono alla rete.
Per quanto riguarda i futuri sviluppi della formazione digitale, una volta sopperite queste mancanze, si prevede che lo smart training verrà sviluppato ulteriormente grazie all’aggiunta di sistemi di intelligenza artificiale che permetteranno, tra le altre cose, l’introduzione dell’adaptive learning, ovvero una tipologia di apprendimento basata sulle capacità e necessità dell’utente.
La formazione nel digitale è accessibile e veloce grazie allo Smart training. Ecco come lo Smart training ha reso e continuerà ad evolvere la formazione nel digitale come sempre più accessibile e veloce
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