PageGroup ha coinvolto ben 12,485 lavoratori in un sondaggio finalizzato a comprendere le abitudini  dei  pendolari e dei quotidiani spostamenti dei  lavoratori europei per analizzare  l’ impatto che questi hanno sul benessere generale dei lavoratori coinvolti.

Come si spostano i lavoratori italiani ? Le aziende hanno bisogno di rivedere nuovi modelli di lavoro flessibile e schemi per trattenere I dipendenti e attrarre nuovi talenti?  Qui riveliamo i risultati italiani, mettendo in evidenza  alcuni aspetti  che impattano sugli italiani  e che condizionano il nostro modo di iniziare la giornata lavorativa.

Trasporti pubblici : meno cari e più veloci rispetto lo spostamento in macchina ma ugualmente stressanti


 

Il tragitto casa-lavoro per I professionisti italiani risulta essere di gran lunga più stressante (68%) se comparato alla media dei colleghi europei che si dichiarano stressati per  il 38%  

Lo stress è dovuto principalmente al sovraffollamento dei mezzi pubblici, a sporcizia e a frequenti problemi tecnici (scioperi, ritardi, guasti) che inevitabilmente condizionano l’inizio della giornata lavorativa degli italiani.

Il 64% dei rispondenti, quale  possibilità di risposta multipla,  individuano I trasporti pubblici come  modalità più conveniente per raggiungere il posto di lavoro . Il  47% dei professionisti affermano  anche che i mezzi pubblici, se comparati ai mezzi privati, risultano essere la modalità più veloce per recarsi in ufficio.

Sorprendentemente lo Studio ha rivelato come le donne in posizioni impiegatizie tendano a subire lo stress più di altri. Stress legato  in particolare  a inefficienze del servizio e sovraffollamento.

Difficoltà nel trattenere I propri dipendenti o mancato invio della propria candidatura per opportunità lavorative che prevedono un lungo e tortuoso tragitto casa-lavoro,  impattano il  mondo del lavoro.

Le aziende hanno la possibilità di  ottimizzare  meglio le proprie politiche di ritenzione implementando misure quali l’attuazione di  settimane lavorative compresse o estendendo la macchina aziendale quale benefit, influenzando positivamente produttività delle performance e fedeltà e impegno verso l’azienda.  

L’Italia al primo posto per  stress generato dal trasporto privato.


 

L’Italia  si attesta in cima alla classifica europea, come paese  più soggetto stressato anche nel   trasporto privato, con il traffico quale principale fonte di causa.

Sebbene non venga avvertito cosi stressante come l’uso dei mezzi pubblici, 1 lavoratore Italiano su 2 riferisce come esperienza stressante anche il  trasporto privato quale modalità  per raggiungere il posto di lavoro. Nonostante questo, ben il  71% dei professionisti sceglie per la macchina  per recarsi al lavoro.  Ne esce uno scenario che vede le nostre città ancora largamente  dipendenti dalle macchine.

Le aziende dovrebbero incentivare I propri dipendenti ad utilizzare le biciclette per recarsi al lavoro? Una delle misure per contrastare lo smog e favorire forme alternative di trasporto , sono stati i 35 milioni di euro che il governo ha stanziato lo scorso Dicembre per finanziare soluzioni di mobilità sostenibilità sostenibile. Milano è tra le principali città che per risolvere il problema dello smog, sta lavorando ad un progetto che presenterà per ottenere tali incentivi e che si basa sul  modello francese  che prevede un rimborso ai dipendenti che sceglieranno la bicicletta per recarsi al lavoro.

Tuttavia, in una città che subisce ancora problemi legati alla difficoltà di parcheggio con il suo modello attuale, sarà importante gestire in modo efficace la progettazione delle infrastrutture, soprattutto nelle aree di maggiore affluenza. 

Gli italiani impiegano 4 giorni al mese del loro tempo negli spostamenti casa- lavoro.



Non solo tragitto-casa più stressante, ma risultiamo tra I top 3 nella classifica che vede I trasferimenti casa-lavoro più lunghi in Europa, dove insieme alla Francia I lavoratori italiani impiegano in media 45 minuti, dopo solo la Turchia con 48 minuti di spostamento door to door. In media gli italiani investono circa 30 ore al mese, quasi 4 giorni lavorativi negli spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro. Questo apre un interessante dibattito circa la flessibilità del lavoro a distanza e la necessità di offrire ai lavoratori giornate lavorative più brevi,  senza escludere altre  iniziative cui scopo è aumentare la produttività e il benessere dei lavoratori nelle aziende in Italia.  
Quasi 1 italiano su 2 desidera cambiare  lavoro per avvicinarsi a casa


 

Spostamenti lunghi e difficoltosi, sia utilizzando mezzi pubblici che private, hanno un inevitabile impatto sull’equilibrio tra vita personale e lavoro, dove l’Italia purtroppo rimane alle corde con il peggior life work balance europeo, fermo al 5.3.

Ben il  46% dei professionisti italiani inoltre affermano che cambierebbero volentieri in favore di un lavoro più vicino a casa . Cosa possono fare quindi le aziende per influenzare positivamente I propri dipendenti? La possibilità di lavorare da remoto offre  davvero alle aziende la possibilità di accedere ad un pool di talenti più vasto, non condizionato dalle restrizioni geografiche?  Davvero i dipendenti sarebbero meno stressati? Occorre precisare ovviamente  che  queste misure possono   essere previste solo in  accordo alla natura del business, e non esistono strategie unitarie né tantomeno tutte applicabili.

Tu invece sei stressato o in cerca di un’opportunità più vicino a casa?

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